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MORE SELVATICHE E MICROBIOTA

QUANDO SI RACCOLGONO LE MORE E DOVE CRESCONO

Luglio ed agosto sono i mesi di raccolta delle more selvatiche. Durante le passeggiate in campagna o in montagna osserva i rovi e li vedrai pieni di questi dolcissimi frutti, rossi quando sono acerbi e blu scuro quando sono maturi.

le more da raccogliere sono quelle blu intenso

Il rovo di more è un arbusto molto resistente, supera il freddo dell’inverno e poi sta lì sotto al sole rovente estivo.

Tre anni fa andammo ad una fiera all’orto botanico e Giuseppe era intenzionato ad acquistare una piantina da frutto da crescere in giardino. Il vivaista, vedendo un piccolo bambino, lo orientò verso una pianta che aveva bisogno di poche cure e così acquistò una pianta di more. Oggi questa pianta si sta arrampicando al muro, vicino al quale è stata interrata e ci regala i primi frutti. Quindi se non hai il pollice verde, puoi iniziare proprio dalla mora! E se non hai il giardino? Puoi cimentarti nella coltivazione di un rovo di more anche in vaso, scegliendo una cultivar senza spine, usando un vaso molto grande da tenere vicino a un supporto dove può appoggiarsi la pianta quando cresce, come il balcone del terrazzo. Puoi vedere tutti i dettagli nell’articolo di Orto da coltivare sulle more. Anche se ho la pianta che cresce in giardino, io mi diverto tanto a raccogliere more selvatiche. La raccolta di frutta o erbe selvatiche è un’attività rilassante e appagante. La Terra dona e tu raccogli.

raccolta di more selvatiche

Mentre raccogli more, i pensieri volano, ti estranei dalla dimensione materiale, le dita diventano viola, ti sporchi di colori naturali, ne assapori una, due e tre. Il tempo passa in fretta ed è ora di decidere cosa farne di questo cestino di more. Una crostata? La marmellata? Le affoghiamo nello yogurt a colazione?

cestino di more

Qualsiasi sia la tua scelta, non farti mancare le more! Alla fine dell’articolo ti svelo come ho consumato la prima raccolta di more di questa stagione.

BENEFICI DELLE MORE

EFFETTO NEUROPROTETTIVO

Le more contengono i polifenoli, composti largamente studiati per le loro potenti capacità antiossidanti e antinfiammatorie. Dire polifenoli significa parlare di un gruppo di sostanze bioattive tra cui i flavonoidi e i flavonoidi più presenti negli alimenti sono le antocianine. Le antocianine sono presenti SOLO nei vegetali e sono responsabili dei vivaci pigmenti rossi, viola e blu presenti in molte piante, tra cui le bacche di more.

Le antocianine sono coloranti naturali, responsabili del colore delle more

Questi composti sono carenti di elettroni e possono, quindi, catturare i radicali liberi, responsabili del processo di invecchiamento. Per la loro specifica forma chimica con un anello aromatico con uno o più gruppi ossidrilici e una funzione carbossilica, hanno enormi capacità antiossidanti, oltre a benefici antitumorali, antivirali e antimicrobici.

In uno studio è stata fatto un interessante esperimento sulle antocianine della mora. Lo studio è stato eseguito su quattro gruppi di topolini:

GRUPPO 1: topolini nutriti con una dieta normale

GRUPPO 2: topolini nutriti con una dieta ricca di grassi

GRUPPO 3: topolini nutriti con una dieta ricca di grassi e antocianine di mora

GRUPPO 4: topolini nutriti con una dieta ricca di grassi e sotto terapia di un farmaco antiobesità.  

I risultati hanno mostrato che i topi che assumevano antocianine di mora anche se mangiavano tanti grassi come quelli del gruppo 2, avevano un peso inferiore e un peso simile ai topi che erano sotto trattamento del farmaco antiobesità. Quindi le antocianine riducono l’obesità data da una dieta ricca di grassi così come un farmaco dimagrante (nello studio era utilizzato l’orlistat, un farmaco che ostacola l’assorbimento di grassi). Ma non è finita qui. Le antocianine di more riducevano le concentrazioni di trigliceridi nel sangue e nel fegato e le concentrazioni di colesterolo ematico nei topolini sottoposti ad una dieta ad alto contenuto di grassi. Il consumo di antocianine di mora riduceva anche l’espressione di diversi marcatori infiammatori ciò significa che sopprimeva lo stress ossidativo indotto dall’obesità.

Le diete ad alto contenuto di grassi alterano il profilo del microbiota intestinale ed espongono al rischio di disturbi neurologici nelle persone obese. Le antocianine, flavonoidi presenti non solo nelle more ma anche in altri frutti di bosco, ostacolano l’infiammazione a livello neurologico. In particolare le antocianine contenute nella mora possono modulare la composizione del microbiota intestinale, contrastare alcune delle caratteristiche della disbiosi indotta dalla dieta ricca di grassi e attenuare le complicazioni neurologiche dell’obesità. L’infiammazione a livello neurologico è profondamente modulata dal microbiota intestinale e le evidenze scientifiche suggeriscono che la neurodegenerazione si verifica, in parte, perché l’ambiente neuronale è infiammato. La neuroinfiammazione è anche al centro di altri disturbi psichiatrici come l’ansia e la depressione, spesso associati all’obesità.

le malattie neurodegenerative sono in crescita

L’incidenza delle malattie neurodegenerative, come il morbo di Alzheimer e il morbo di Parkinson, è in aumento con l’invecchiamento della popolazione mondiale. L’Organizzazione Mondiale della Sanità prevede che entro il 2040 le malattie neurodegenerative supereranno il cancro diventando la seconda causa di morte dopo le malattie cardiovascolari. Numerosi studi hanno dimostrato che la malattia mentale può avere origine nell’intestino e si pensa che la disbiosi indotta da una dieta ricca di grassi potrebbe essere il fattore scatenante della neuroinfiammazione, un tratto comune dei disturbi neuropsichiatrici.

Tanto è vera questa correlazione che oggi si pensa di sfruttare microrganismi vivi come psicobiotici, cioè particolari probiotici che hanno effetto sui disturbi neurodegenerativi e neuropsichiatrici.

I dati suggeriscono che le antocianine interagiscono con i neuroni, facilitando la connettività sinaptica sia in condizioni normali che patologiche, e con le cellule gliali, cellule del sistema nervoso adibite alla difesa immunitaria e alla riparazione dei tessuti danneggiati.

Come fanno le more a ridurre l’infiammazione? Sostanzialmente con due meccanismi:

  1. modificando il microbiota intestinale con l’aumento del rapporto Firmicutes e Bacteroidetes, aumentando significativamente la crescita di Lactobacillus-Enterococcus e Bifidobacterium. In una dieta standard, le antocianine hanno aumentato lo Pseudofavonifractor, batterio che risulta diminuito nei consumatori a lungo termine di inibitori della pompa protonica e che può aumentare il successo dei pazienti obesi nel perdere peso.
  2. prevenendo la disbiosi intestinale, indotta ad esempio da una dieta ricca di grassi, con l’aumento di Ruminococcus e la diminuzione di Oscillobacter.

Questi risultati suggeriscono fortemente che la manipolazione dietetica del microbiota intestinale da parte delle antocianine potrebbe attenuare le complicanze neurologiche dell’obesità.

EFFETTO CRADIOPROTETTIVO

le malattie cardiovascolari sono la prima causa di morte

La buona notizia è che i polifenoli contenuti nelle more possono ridurre l’incidenza dei disturbi cardiovascolari, cioè tutti quei disturbi che colpiscono il cuore e i vasi sanguigni, come l’aterosclerosi e l’ipertensione, le malattie ischemiche coronariche e cardiache, l’infarto miocardico e l’insufficienza cardiaca. La maggior parte di queste malattie sono correlate all’età e a fattori di rischio come la storia familiare, il sesso, il consumo di tabacco e alcol, una dieta non sana, l’inattività fisica.

La salute cardiovascolare è fortemente influenzata dalle alterazioni dei modelli alimentari e dello stile di vita dell’uomo.

Un’elevata assunzione di sale è associata a un aumento del rischio di ipertensione e di malattie cardiovascolari. È interessante notare che un recente studio su topi maschi sani ha suggerito che il sale alimentare aumenta la pressione sanguigna in parte influenzando il microbiota intestinale, in particolare impoverendo il Lactobacilus murinus, e il trattamento con questo batterio ha prevenuto l’ipertensione indotta dal sale.

Diversi studi epidemiologici hanno suggerito che i frutti di bosco, tra cui le more, apportano benefici al cuore. Le antocianine vengono metabolizzate nell’intestino e poi modulano il microbiota intestinale attraverso l’inibizione dei batteri patogeni e la stimolazione dei batteri benefici. In uno studio è emerso che le more possono alleviare lo sviluppo dell’ipertensione indotta dalla dieta ricca di sale dopo sole 3 – 6 settimane. Pertanto, la nostra dieta arricchita di more ha proprietà protettive cardiovascolari.

COME CONSUMARE LE MORE

Arriviamo alla parte golosa di questo articolo.

Innanzitutto le more possono essere gustate anche così come raccolte dal rovo. Io amo aggiungerle alla mia colazione, tuffandole nello yogurt.

yogurt e more

Oppure si possono aggiungere su una crostatina ripiena di crema, come tocco di gusto e anche di decoro.

crostata di more

Se però vuoi conservarle anche per l’inverno, l’idea migliore è farne una marmellata, o meglio dovremmo chiamarla composta. Per la spiegazione della definizione corretta di questi preparati, ti rimando a questo articolo.

Per preparare la marmellata di more ho usato il bimby e poichè ho avuto la visita inaspettata di una cara amica, ho bevuto un caffè e chiacchierato mentre il robot pensava a cuocere e girare il tutto. Io ho semplicemente inserito 1 kg di more, 1 cucchiaio di succo di limone e 100g di eritritolo nel bimby e impostato la cottura per 40 minuti a 90 gradi. Ho sterilizzato 4 barattoli riciclati di vetro nel microonde, riempiendo ciascun barattolo con due dita di acqua e azionando il forno per 3 minuti a massima potenza. Quando il robot ha completato la cottura, ho versato tutto nei barattoli di vetro (dopo aver buttato l’acqua contenuta), tappato e capovolto i barattoli.

RIASSUMENDO

MARMELLATA DI MORE SELVATICHE

marmellata di more selvatiche fatta in casa

Gli ingredienti sono: 1 Kg di more selvatiche, 1 cucchiaio di succo di limone, 100g di eritritolo.

Porta tutto a cottura in pentola o in robot per 40 minuti circa, finchè la consistenza è quella tipica della marmellata.

BIBLIOGRAFIA

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Questo articolo ha un commento

  1. MARINA

    Questo articolo è veramente molto esaustivo,fornisce davvero tante motivazioni per inserire e/o incrementare il consumo di more. Io lo faccio già ma adesso ho delle motivazioni molto più forti. Grazie dottoressa.

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