CHE COSA E’ IL DIGIUNO TERAPEUTICO?
Il digiuno può essere definito come un’astinenza volontaria da cibi e bevande per un periodo di tempo specifico che di solito varia da 12 ore a tre settimane. Il digiuno terapeutico è una vera terapia disintossicante che purifica il corpo e la mente in maniera naturale.
ORIGINI DEL DIGIUNO
Nell’evoluzione, gli organismi in grado di tollerare ambienti privi di nutrienti per lunghi periodi di tempo, hanno avuto un importante vantaggio di sopravvivenza. Quando parlo di “organismi” intendo:
- sia quelli più semplici come i batteri, che in condizione di scarsità di risorse energetiche sono stati capaci di alterare il loro metabolismo per conservare le risorse e aumentare la longevità,
- sia gli esseri umani che nella storia hanno attraversato diversi periodi di carestia e digiuno forzato per guerre o condizioni climatiche avverse,
- sia gli animali che reagiscono in modo diverso alla prolungata mancanza di cibo, ad esempio il pitone può ridurre il suo metabolismo dell’80% e continuare a crescere per mesi senza nutrirsi oppure gli orsi e gli scoiattoli che fanno un lungo digiuno durante il letargo.
Il digiuno è radicato anche in molte culture. Gli antichi romani, ad esempio, credevano che mangiare più di un pasto abbondante al giorno, fosse malsano. La maggior parte delle religioni del mondo, tra cui il cristianesimo e l’islam, includono il digiuno nelle loro pratiche.
In tempi più moderni, i potenziali benefici per la salute del digiuno sono stati riconosciuti nel 1800 da un medico americano, Edward Dewey, il quale credeva che praticamente tutte le malattie derivassero da un’alimentazione eccessiva.
Nel 1900, il medico tedesco Otto Buchinger, scrisse che “il digiuno è, senza alcun dubbio, il metodo biologico di trattamento più efficace” nelle malattie.

Valter Longo, un ricercatore italiano e studioso del digiuno di questi anni, ha recentemente suggerito che il digiuno si correla ad uno stato di salute e a una prolungata longevità.
MECCANISMO INDOTTO DAL DIGIUNO
Per mantenere costante il livello di glucosio nel sangue, il nostro corpo un pò alla volta consuma le riserve di zuccheri, che sono depositati in buona parte nel fegato sotto forma di glicogeno.
Ad esempio durante il sonno, digiuniamo per diverse ore e il glicogeno nel fegato libera gradualmente zucchero che arriva nel sangue. Le riserve di glicogeno si esauriscono entro circa 48 ore. Quindi se al mattino non facciamo una bella colazione zuccherina ma una colazione a moderato contenuto energetico, usando come fonti alimentari sopratutto grassi e carboidrati complessi, il corpo umano dopo 2-3 giorni entra in uno stato fisiologico di chetosi, caratterizzato da bassi livelli di glucosio nel sangue e depositi di glicogeno epatico esausti.
Ma se il glicogeno non libera più zucchero, dove trovo l’energia? L’energia a questo punto verrà ricavata dai depositi di grasso che libereranno i cosiddetti corpi chetonici, una delle principali fonti di energia per il cervello.

Il fegato è il sito primario per la produzione di corpi chetonici assieme agli astrociti, cellule presenti nel cervello, e infatti dopo pochi giorni dall’inizio di un digiuno, i chetoni diventano la fonte di carburante preferita del cervello. I chetoni costituiscono una fonte più efficiente di energia per i muscoli e il cervello, migliorano la bioenergetica dei neuroni e le prestazioni cognitive.
Ma i chetoni sono più di una semplice fonte di energia per i neuroni. Il beta-idrossibutirrato, ad esempio è un chetone che induce la produzione da parte delle cellule di un composto, il fattore neurotrofico derivato dal cervello, che stimola la produzione e la sopravvivenza di nuovi neuroni e migliora la resistenza dei neuroni alle lesioni e alle malattie.
I corpi chetonici vengono rilasciati gradualmente nel plasma e poi nelle urine : possono essere utilizzati come indicatore di attivazione della chetosi. In pratica si acquistano online o in farmacia delle striscette che bagnate nelle urine ti rivelano se è inziata la chetosi nel tuo digiuno. Se la chetosi è attivata, vuol dire che hai esaurito il glicogeno nel fegato e hai mobilizzato i depositi di grasso. Io consiglio di fare il test il giorno 1 e poi il giorno 3 del digiuno.
BENEFICI DEL DIGIUNO TERAPUTICO
EFFETTI DEL DIGIUNO A LIVELLO NEUROLOGICO
Come già scritto, il digiuno induce uno stato metabolico alterato che ottimizza la bioenergetica, la plasticità e la resilienza dei neuroni ed è intuitivo che questo possa contrastare un’ampia gamma di disturbi neurologici. Molte osservazioni cliniche hanno rilevato un effetto precoce del digiuno sui sintomi depressivi: i pazienti hanno un miglioramento dell’umore, sono più vigili e tranquilli, talvolta euforici.
Il digiuno migliora la cognizione, blocca il declino cognitivo legato all’età, rallenta la neurodegenerazione, riduce il danno cerebrale e migliora il recupero funzionale dopo l’ictus, riduce la gravità e la frequenza delle convulsioni epilettiche.

EFFETTI DEL DIGIUNO SULLA SINDROME METABOLICA
Il digiuno previene e cura la sindrome metabolica, un importante fattore di rischio per molte malattie neurologiche.
La sindrome metabolica consiste in una combinazione di obesità addominale, insulino-resistenza, ipertensione e dislipidemia. Il digiuno migliora le condizioni della sindrome metabolica perchè diminuisce i livelli di zucchero nel sangue, allevia l’ipertensione in una/due settimane, riduce l’obesità, è addirittura capace di invertire il diabete di tipo 2 eliminando la necessità di farmaci per diabetici.
Durante brevi peridodi di una dieta che imita il digiuno, si riduce il peso corporeo, in particolare la massa grassa e la quota di acqua corporea e viene preservata la massa magra e la massa ossea.

EFFETTI DEL DIGIUNO SULLE CELLULE TUMORALI
Il digiuno migliora gli effetti avversi correlati alla chemioterapia e può proteggere le cellule sane dalla chemioterapia. La maggior parte delle cellule tumorali si nutre di zucchero e di un aminoacido, la glutammina, quindi sembra intuitivo che per ostacolare la crescita delle cellule tumorali bisogna privarle di queste due sostanze.
Negli studi sui roditori si è riscontrato che una riduzione dell’assunzione di cibo diminuiva l’incidenza del cancro. Ciò sembra dovuto non solo alla riduzione di zucchero e glutammina, carburante per le cellule tumorali, ma anche alle grandi quantità di chetoni prodotti, che non possono essere efficacemente utilizzati dalle cellule tumorali.
Il digiuno prolungato si è dimostrato efficace nel ridurre le lesioni pre-neoplastiche e non solo di proteggere le cellule sane dalla tossicità indotta dalla chemioterapia ma anche di aumentare la sua efficacia terapeutica.
DIGIUNO E LONGEVITA’
Oltre un secolo di ricerche ha dimostrato che la restrizione calorica riduce le malattie croniche e allunga la durata della vita in una varietà di specie. Un consumo moderato di proteine e un consumo di proteine sopratutto di origine vegetale, è associato negli studi a un invecchiamento sano.
DIGIUNO E INFIAMMAZIONE
Il digiuno sopprime l’infiammazione e negli studi ha prodotto miglioramenti patologici e clinici nelle malattie su base infiammatoria, grazie alla sua capacità di influenzare la funzione immunitaria.
E’ stato studiato a fondo il ruolo del digiuno sull’artrite reumatoide: gli studiosi hanno dimostrato che i pazienti sottoposti a digiuno hanno subito una rapida soppressione immunitaria, ricevendo sollievo dal dolore. Tuttavia, l’infiammazione ritorna quando il cibo viene reintrodotto. Pertanto, il digiuno sembra avere un valore terapeutico limitato a meno che non sia combinato a una successiva dieta vegetariana. Questo approccio è stato studiato da Kjeldsen-Kragh in Norvegia: 53 pazienti con artrite reumatoide sono stati assegnati in modo casuale al digiuno (gruppo A) o a un gruppo di controllo (gruppo B). I pazienti del gruppo A hanno digiunato da 7 a 10 giorni e successivamente hanno seguito un piano alimentare vegetariano per 3 mesi e mezzo. Dopo 4 settimane, il gruppo A ha presentato un miglioramento del gonfiore alle articolazioni, del dolore e della rigidità mattutina e questi effetti benefici sono perdurati dopo due anni di dieta, a differenza del gruppo B.
TIPOLOGIE DI DIGIUNO
Ci sono diversi schemi di digiuno.
- il Time Restricted Feeding alterna digiuni giornalieri della durata di 12-20 ore a una finestra alimentare
- il Digiuno Intermittente alterna giorni in cui si mangia a giorni in cui si digiuna
- il Digiuno Prolungato, un digiuno che si prolunga per più di 2 giorni.
Il Digiuno Terapeutico Happy gut è un digiuno prolungato, dove la condizione di digiuno, cioè la chetosi, si crea non con una sofferente restrizione calorica ma con una moderata restrizione calorica: pochissime proteine, pochissimi zuccheri semplici a favore di un’alta quota di zuccheri complessi e grassi. Questa proporzione tra i macronutrienti costringe il corpo a bruciare i grassi piuttosto che i carboidrati come fonte di energia primaria, imitando così uno stato metabolico di digiuno e generando chetoni.
Il Digiuno Teraputico Happy Gut è un digiuno che non ha come obiettivo la perdita di peso, ma la preservazione di o la conversione ad uno stato di salute.
LIMITI DEL DIGIUNO
Al giorno d’oggi, le persone ricevono informazioni in ambito nutrizionale da varie fonti: media, social network, medici, palestre, allenatori di salute o, semplicemente, per passaparola. Le informazioni raccolte non sempre sono in linea con le scoperte scientifiche e i protocolli di sicurezza. La semplice astinenza dal cibo non può risultare efficace se non è ben contestualizzata all’interno di un intervento nutrizionale strutturato.
Il digiuno è un protocollo dietetico che può essere seguito dalla maggior parte dei pazienti, ma ci sono alcune limitazioni. Poichè gli studi sul digiuno sono limitati nelle persone sottopeso o nelle donne che allattano o in gravidanza, nei bambini e negli anziani, in queste persone il digiuno dovrebbe essere iniziato con cautela o non consigliato. Gli individui altamente suscettibili alla malnutrizione o con disturbi alimentari non sono adatti a un regime di digiuno, compresi quelli con una malattia neurologica, come il Parkinson. Sebbene il ruolo del digiuno nelle infezioni acute non sia stato completamente chiarito, il digiuno non è indicato in corso di infezioni virali (al contrario, può essere protettivo nelle infezioni batteriche).
TESTIMONIANZE
Gli individui sottoposti a digiuni a breve termine e senza una grave restrizione calorica non mostrano fame persistente, affaticamento, irritabilità, apatia e perdita di desiderio sessuale, ma miglioramento dell’umore e della senzazione di energia perchè il corpo umano sa adattarsi ad una riduzione cronica del 20%-40% dell’apporto calorico abbassando il suo tasso metabolico a riposo all’incirca allo stesso grado.
Queste sono alcune testimonianze di chi ha seguito il programma Digiuno Terapeutico Happy Gut.








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Digiuno terapeutico Happy Gut – Nutrizione a passi
Bibliografia
- Psychiatry Research, Volume 209, Numero 3, 30 Ottobre 2013, Pagine 253-258. Digiuno nei disturbi dell’umore: neurobiologia ed efficacia. Una rassegna della letteratura. Guillaume Fond et al.
- Nutrienti. Ottobre 2019; 11(10): 2501. Il digiuno come terapia nelle malattie neurologiche. Matthew C.L. Phillips et al
- Nutrienti. 7 maggio 2021; Digiuno: come guidare. Alda Attinà et al
- Cancro Res. 2016; Digiuno e restrizione calorica nella prevenzione e nel trattamento del cancro. Sebastian Brandhorst et al.
- Adv Nutr. Nov 2019; 10(Suppl 4): S340–S350. Quantità e fonte di proteine, diete che imitano il digiuno e longevità. Sebastian Brandhorst et al.