Per quanto mi sforzi di trovare qualcosa di positivo nel concetto di canile, proprio non mi viene in mente nulla, non è un discorso riferito a come vengono tenuti i cani in un canile, in quanto ci sono canili cosiddetti lager, dove chi entra, da lì non uscirà mai più, e ci sono canili dove persone splendide chiamate volontari lottano per dare ai quattro zampe una vita dignitosa e si adoperano senza tregua per trovare loro una famiglia che gli cambi la vita.
Il motivo per cui non riesco a vedere nei canili aspetti positivi è più viscerale, e di seguito proverò a spiegarvi le mie ragioni, ed il perché I CANILI NON DOVREBBERO ESISTERE!!!
Per iniziare vi pongo una domanda: quali sono, secondo voi, i cani che finiscono in canile? Ci avete mai pensato? Bene, ora proverò a raccontarveli io.
TIPOLOGIE DI CANI NEL CANILE

In canile puoi trovare i cani che vengono raccattati dalla strada, randagi, ma i randagi veri, quelli che vivono liberi da sempre ed ai quali non interessa nulla, probabilmente nemmeno avere una famiglia, e ancor di meno aspirano a finire dentro un box. Purtroppo però per questi angeli della strada arriva prima o poi l’accalappiacani, che li strappa via dal loro territorio e li sbatte in una gabbia di cemento, stretta, buia, angusta, dove avranno sempre cibo ed acqua (forse), ma avranno anche per sempre perso la cosa più importante in loro possesso : LA LIBERTÀ!!! Chiudere un randagio in un canile vuol dire obbligarlo ad una vita che non gli appartiene. Nessuno si avvicina ad un cane randagio per chiedergli se ha voglia di trascorrere il resto della sua esistenza dietro le sbarre di un box.

In canile finiscono tutti quei cani le cui famiglie non vogliono più, quelli che, chi per un motivo, chi per un altro, vengono mollati nel primo canile disponibile: per il canile è un guadagno, per la famiglia significa liberarsi di un peso. So che per molti risulta aberrante che una famiglia prenda il proprio cane per portarlo in canile, che si sbarazzi di lui, insomma che lo abbandoni, ed in effetti mentre scrivo guardo le mie cagnoline e mi sale un gran senso di colpa, senza aver fatto nulla.
Purtroppo però quanto appena descritto accade, ed anche di frequente, accade soprattutto quando i cani diventano anziani, quando iniziano i primi acciacchi , proprio quando avrebbero bisogno di più amore, proprio allora vengono presi e buttati via.
Anche in questo caso i poveri pelosetti perdono ciò a cui più tengono, l’amore dei loro umani.

Infine ci sono quelli che finiscono in canile insieme alla loro mamma, quando ancora non hanno aperto gli occhietti, intere cucciolate prese e messe sul cemento al freddo, e così i piccolini, ancora sporchi di placenta, in breve tempo cresceranno, e poi invecchieranno, sempre lì, in quel box….lo stesso dove un po’ di anni prima erano entrati con la loro mamma, con la differenza che ci si ritroveranno soli.
L’INVISIBILITA’
Cosa hanno in comune tutti questi animali oltre alla vita in canile? Hanno in comune l’invisibilità, che in questo caso non è un super potere, ma una condizione, alla quale prima o poi ognuno di loro finisce per cedere.

L’invisibilità nei canili è molto diffusa; per alcuni, quelli più combattivi, arriva più tardi, ma prima o poi tocca ad ognuno di loro, ognuno di loro finirà per smettere di sperare, inizierà a nascondersi, a restarsene in disparte, anche durante le visite degli adottanti, gli invisibili restano dietro, restano zitti, non hanno voglia di farsi notare, di saltare davanti alle grate dei box, di gareggiare con gli altri per essere notati, non hanno più voglia di urlare: SCEGLI ME!!!! Perché lo hanno fatto per tanto, troppo tempo, ma nessuno li ha ne’ sentiti ne’ notati, e quando sopraggiungono stanchezza e sconforto si smette di lottare per andarsi a nascondere.

L’invisibilità è una condizione da cui si esce solo se si viene tirati fuori con la forza, proprio come quando si cade nelle sabbie mobili, ed è ciò che io con la mia associazione abbiamo scelto di fare: AFFERRARE GLI INVISIBILI DALLE SABBIE MOBILI DELL’ABBANDONO E RIPORTARLI ALLA VITA!!!! Una missione complicata, sofferta, non sempre vincente, ma per ogni invisibile che torna a vivere, un volontario sente di aver preso una medaglia d’oro alle Olimpiadi del volontariato, perché veder nuovamente sorridere e scodinzolare un invisibile è linfa vitale per chi come noi ci crede e ci prova …..sempre!!!
Come ognuno di noi può combattere L’INVISIBILITÀ? È semplice…..ADOTTANDO….ADOTTANDO UN INVISIBILE!!!
Se vuoi guardare con i tuoi occhi gli amici pelosi che sta aiutando l’associazione animalista no profit Quattro zampe sul cuore e le adozioni ottenute, puoi seguire il profilo instagram cliccando qui.

Per dare un piccolo aiuto agli invisibili, abbiamo creato l’hashtag #riempilaciotolaaduninvisibile: il team di Nutrizione a passi donerà un pasto a un invisibile per ogni servizio venduto.