Tolstoj nasce nella prima metà dell’800 in un paese della Russia, a 200 Km circa a sud da Mosca, a Jasjanja Poljana. La sua casa oggi è un museo e dalla sua visita è possibile cogliere la sobrietà dello scrittore e il suo amore per la natura. La casa è immersa nel verde, vicoli ombreggiati, giardini fioriti e frutteti che furono voluti fortemente da Tolstoj, appassionato di giardinaggio.

Lo scrittore ha ripetutamente sottolineato che l’atmosfera di Jasjanja Poljana lo ha aiutato a lavorare, a trarre ispirazione e rimanere concentrato.
Nel suo testamento, Lev Tolstoj chiese di essere sepolto in una tomba semplice, proprio in questi giardini dove giocava da bambino con il fratello alla ricerca del “bastone verde” , la bacchetta magica che doveva portare la felicità tra le persone. La sua tomba infatti è un tumulo di erba verde dove i turisti fanno visita allo scrittore in profondo silenzio.
Tolstoj scrittore

Per me Tolstoj era lo scrittore di Guerra e pace e Anna Karenina. Io ho letto il secondo romanzo citato: un capolavoro della letteratura russa, resterà nel cuore di tutti la storia tormentata di Anna e la scena finale del libro. Anna Karenina è un libro impegnativo e lungo, ugualmente Guerra e pace.
Ma c’è un libricino che ha scritto Tolstoj così piccolo da perdere importanza rispetto ai romanzi famosi dell’autore ed è “Contro la caccia e il mangiar carne”.
Già dalla prima pagina traspare la forte razionalità dello scrittore:
Se un uomo si accinge ad un’opera e non fa per finta, ma desidera veramente condurla a termine, agirà in modo conforme; cioè compirà le sue azioni, secondo una successione precisa, pertinente all’opera stessa. Se fa dopo quello che, secondo logica avrebbe dovuto fare prima, o se tralascia del tutto un passaggio necessario, si può esser sicuri che non sta facendo sul serio ma finge
L’etica per Tolstoj
Lo scrittore russo parte dai grandi filosofi e da concetti religiosi per elaborare riflessioni etiche. Generosità, amore, giustizia sono tutte importanti virtù in una vita morale ma la prima virtù da cui l’uomo deve partire è saper dominare se stesso per non essere preda di desideri irrefrenabili. Questo per Tolstoj è il primo scalino verso una vita morale, le altre virtù saranno conseguenze della prima.
Non posso non trovare attuale la riflessione di Tolstoj:
L’unico vero interesse di uomini e donne, specie non più giovani, è mangiare. Come mangiare? Che cosa mangiare? Quando? Dove? Non c’è una solennità, un avvertimento gioioso, una inaugurazione, che trascorre senza un banchetto. Osservate la gente che viaggia, ciò risulta ancora più evidente. << I musei, il parlamento, le biblioteche come sono interessanti!…E dove mangeremo? Dov’è che si mangia meglio?>>
Dopo 2 secoli non mi sembra cambiato nulla. Tutto gira attorno al cibo e non esiste momento conviviale che non sia accompagnato da qualcosa da portare in bocca. Anche le funzioni religiose perdono la loro importanza spirituale perchè l’attenzione è focalizzata sulla festa successiva, sul menù, sul ristorante da scegliere. Perchè questa dipendenza dal cibo?

Perchè non riusciamo a vivere il piacere della compagnia di un amico, semplicemente passeggiando e chiacchierando oppure davanti ad una partita a dama oppure ammirando i dipinti in un museo oppure andando alla ricerca di more selvatiche? La golosità prende il sopravvento e non riusciamo a dominare noi stessi.
Scopro solo con la lettura di questo libro che Tolstoj era un vegetariano. Con la sua razionalità e coerenza, scrive:
Se mangiamo la carne, bisogna anche vedere come gli animali vengono macellati
E così lui si reca in un macello e descrive in modo dettagliato la sua visita.

Se leggi questo libro, dammi una tua impressione di queste pagine. Io ho rabbrividito alla lettura e ho vissuto tutta la sofferenza di quelle creature. Per chi si nutre di carne è difficile guardare queste atrocità perchè sopraggiunge l’auto giudizio e così
tendiamo ad ingannare noi stessi, ancor più di quanto ciascuno non cerchi di ingannare già gli altri
Tolstoj scrive che i carnivori elaborano la tesi che sia un diritto mangiar carne perchè il medico dice che un’alimentazione vegetariana indebolisce l’organismo. In realtà, opinione dello scrittore è che la debolezza nasce proprio dal fatto che ci si nutre di alimenti non adatti all’organismo umano come la carne.
L’astinenza dalla carne, la sobrietà nell’alimentazione e un “relativo digiuno” si ricollegano alla prima virtù, al primo scalino per una vita morale e cioè il controllo di sè. Ma perchè proprio l’astinenza dalla carne?
E se l’uomo cerca seriamente e sinceramente di progredire verso il bene, la prima cosa di cui si priverà sarà l’alimentazione carnea. Infatti, senza parlare dell’eccitamento delle passioni più basse, che questo cibo provoca, il suo uso è immorale, perchè comporta una azione contraria alla morale – l’assassinio- causato solo da ingordigia e golosità
La caccia per Tolstoj
Il libro nell’ultima parte si concentra sulla caccia. E’ definito come uno sport e per chi non lo pratica, spesso è difficile comprendere cosa ci sia di sportivo in questa attività. Tolstoj cerca di descrivere il piacere che prova un cacciatore, che non è nella strage di animali, ma nella comunicazione con la natura.

La caccia esercita la forza fisica, l’agilità dei movimenti, la giustezza del colpo d’occhio, la fermezza del braccio, ed anche le facoltà morali: energia, audacia, costanza
La caccia è uno “svago nobile e virile” che permette una connessione con le leggi della natura. Il cacciatore non ha pena per le sue vittime?
Il cacciatore non può mostrare pietà perchè la pietà è debolezza e per la caccia bisogna essere forti.
Tolstoj scrive che la pietà è il sentimento che più ti eleva all’amore, perchè è il sentimento che sposta gli occhi verso gli altri esseri, che permette di immedesimarsi nella sofferenza altrui. Ed è questo sentimento che il cacciatore ha messo in muto.

Chi, guidato dalla pietà o da una vita più etica, fa la scelta di essere vegeteriano, incontrerà resistenza e irritazione, in primis dai propri familiari. Ti diranno che in base alla scienza l’uomo è un carnivoro e che crei disagio a chi vuole invitarti a pranzo. Questo lo scriveva Tolstoj 200 anni fa. Oggi non è cambiato nulla.
Il libro si conclude con un aneddoto scherzoso e divertente che può risultarti utile se ricevi a casa un familiare che ama la carne.
Se sei su questa pagina, probabilmente hai scelto o vuoi iniziare una alimentazione a base vegetale. Ti invito a leggere la mia biografia per capire come sono arrivata a una alimentazione salutare e più etica, non senza difficoltà. Come pensi vadano affrontate le osservazioni e le critiche dei familiari o amici? Scrivimelo nei commenti sotto, posso prendere spunto!
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